lunedì 22 giugno 2015

[RdL] Gli Uru-tan

(c) by Garrett Post

Bosco di Altavalle, mattino del 6° ahoer crescente (28 aprile)

La compagnia si rimette in cammino dopo essersi ripresa dallo scontro con l’abominio.
Non passa molto tempo prima che Kaisho noti delle tracce di tintura bianca su alcuni rami. Dopo una ricerca minuziosa trova delle tracce di passaggio recente di un piccolo gruppo di individui, ma non riesce a capire da dove arrivassero né dove fossero diretti. Il gruppo, sull’allerta, prosegue.

Bosco di Altavalle, alba del 6° tehner crescente (29 aprile)

Poco prima dell’alba, durante il quarto ed ultimo turno di guardia, Kaisho si accorge della presenza di qualcuno. Si tratta di sei assalitori che li attaccano scagliando frecce mentre si muovono tra i rami. Grazie all’avvertimento del whirn la compagnia è pronta a difendersi. Maliny contatta telepaticamente uno degli assalitori. Gli comunica di aver distrutto l’abominio e di avere intenzioni pacifiche. Il tentativo della studiosa ha successo e l’uomo riesce a fermare i suoi compagni. Fortunatamente lo scontro non ha avuto tempo di reclamare alcuna vittima.
Gli uomini, che sono alti circa un metro e mezzo e coperti di pittura bianca, parlano uno strano dialetto del terok che solo Maya è in grado di comprendere. Dicono di voler scortare la compagnia al loro villaggio in modo che possano parlare con il saggio.

Villaggio Uru-tan, mattino del 6° tehner crescente (29 aprile)

I sei uomini dicono di essere guerrieri appartenenti alla tribù Uru-tan, e conducono la compagnia attraverso il bosco. La vegetazione sembra avere un aspetto differente, e sicuramente non è fitta come lo è stata fino a poco prima. Gli Uru-tan, inoltre, hanno tracciato dei sentieri per rendere più agili gli spostamenti.
Dopo due ore di cammino si giunge al villaggio. Si tratta di una dozzina di capanne costruite in fango e foglie intrecciate, a forma di cupola. Non hanno finestre e l’unica porta è composta da un’apertura chiusa da un pesante drappo di pelle. Nella parte superiore delle capanne, al centro, c’è un buco per far uscire il fumo e far entrare la luce. Le dimensioni di queste costruzioni variano notevolmente, ed hanno un diametro da 5 a 8 metri circa. La compagnia viene condotta nella capanna più grande, che è vuota.

Dopo qualche tempo entra nella capanna un vecchio con il volto coperto da una maschera di legno. Inala e fa inalare ad ogni presente il fumo proveniente da una ciotola di terracotta. Le erbe che bruciano al suo interno creano un fumo denso e rilassante. Qualcuno nell’inalare il fumo tossicchia, altri tossiscono copiosamente. Il dr. Zanoch ha invece un accesso di tosse che lo fanno rimettere, tanto che è costretto ad uscire all’aria aperta per un po’. Quando torna si scusa attribuendo la colpa dell’accaduto alle sue allergie.
Il vecchio non si scompone, e parla per tramite di Maya che traduce le sue parole.
Il suo nome è Keramon. Dice che il villaggio è molto, molto antico, ma da qualche generazione è privo di guaritori perché l’ultimo è morto senza designare un successore. Questo significa che l’esistenza del villaggio è destinata a terminare.
La creatura uccisa dalla compagnia era per il villaggio sia un carceriere che un protettore. Impediva agli uomini del villaggio di uscire dal bosco ma impediva anche agli uomini che vivono all’esterno di entrarvi, proteggendo le loro tradizioni.
Per questa ragione non sa se considerare la Compagnia degli Erranti dei salvatori o invasori.
Chiede perché si siano spinti così in profondità nel bosco. Chaim risponde dicendo la verità, ossia che sono alla ricerca di artefatti (Maya traduce come “oggetti della leggenda”). Il saggio ribatte che le creature terrene non hanno il diritto di toccare gli oggetti della leggenda. Decide quindi che il gruppo può restare al villaggio per qualche giorno, ma poi dovrà andarsene percorrendo la stessa strada fatta per arrivare. Così dicendo si alza e se ne va.

La contessa è piuttosto amareggiata e non ha intenzione di tornare indietro a mani vuote. La compagnia è combattuta: anche loro intendono proseguire con la ricerca, soprattutto dopo quanto affrontato fino a quel momento, ma avere contro il villaggio è un problema.
Nel frattempo Kaisho riesce ad arrampicarsi per sbirciare il villaggio attraverso il buco nel tetto. Nota in lontananza un obelisco che si leva nel cielo fino a sparire tra le nuvole. Solo quando ne parla al gruppo ed il dr. Zanoch glie lo fa notare si ricorda di aver già visto una struttura simile in Arborea qualche tempo prima: è uno degli obelischi custoditi dai Sette Sommi Sciamani.

Nessun commento:

Posta un commento